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Le Zone Economiche Speciali (ZES) italiane si aprono a una nuova era di opportunità grazie al decreto del 17 maggio. Un cambiamento significativo nel panorama degli incentivi alle imprese segna un punto di svolta: gli investimenti in beni immobili strumentali non sono più confinati alla rigida definizione di “nuovo”. La recente normativa permette di includere anche immobili preesistenti, ampliando così l’orizzonte per gli imprenditori.

La deadline del 15 novembre si avvicina, e con essa la possibilità di accedere a vantaggi fiscali prima impensabili. Le imprese possono ora accelerare i loro piani di investimento, utilizzando strutture già esistenti e risparmiando tempo prezioso e risorse finanziarie.

I benefici economici sono tangibili: la velocità nell’attuazione dei progetti, la riduzione dei costi di avviamento, e l’accesso a incentivi fiscali senza la necessità di costruire da zero. Sul fronte dello sviluppo territoriale, questa apertura favorisce un utilizzo più efficiente delle risorse, stimolando l’economia locale e valorizzando il patrimonio immobiliare nelle ZES.

In sintesi, il decreto rappresenta una ventata di freschezza per le imprese, che ora possono guardare agli immobili strumentali con occhi nuovi, pronte a cogliere le opportunità di una politica più inclusiva e dinamica.

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