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Alla luce del vostro recente report e dei dati Eurostat sull’aumento della povertà lavorativa a livello nazionale e locale, come interpreta questa dinamica nel contesto specifico della provincia di Cosenza?

L’analisi di Fenimprese Cosenza non è purtroppo smentita dai dati Eurostat. Nel nostro report parlavamo di una “luce fioca” che si intravedeva a livello regionale, ma che rischia di essere oscurata da un trend nazionale preoccupante di aumento della povertà lavorativa. Per la nostra provincia, dove le fragilità strutturali del tessuto economico sono note, questo significa che una parte significativa di coloro che pur lavorando, spesso con contratti precari o a basso salario, faticano ad uscire dalla soglia di povertà. È una situazione inaccettabile che ci spinge, come Fenimprese Cosenza, a raddoppiare i nostri sforzi per promuovere un’occupazione dignitosa e sostenibile, Aggiungo: se si fa strada sempre più il lavoro povero, chi poi ne paga le conseguenze non è solo il lavoratore, ma anche le aziende che avranno sempre meno clienti. Rischiamo di avere l’effetto del cane che si morde la coda: meno incassi, salari più bassi, ecc.

L’analisi di Fenimprese Cosenza sottolinea la persistente criticità del tasso di occupazione in Calabria. Considerando i dati Istat che a livello nazionale indicano un aumento degli occupati, quali sono a vostro avviso gli ostacoli principali che impediscono alla provincia di Cosenza di beneficiare pienamente di questo trend positivo?

Nonostante i segnali positivi a livello nazionale, la provincia di Cosenza sconta ancora ritardi infrastrutturali, una burocrazia spesso farraginosa e, quindi, una minore attrattività per gli investimenti rispetto ad altre aree del Paese. A questo si aggiunge una storica difficoltà nel creare un ecosistema favorevole all’innovazione e alla crescita di imprese competitive. Come Fenimprese Cosenza, siamo quotidianamente impegnati, e lo saremo sempre di più, nel sollecitare interventi concreti su questi fronti, dialogando con le istituzioni per semplificare i processi, migliorare le infrastrutture e valorizzare le eccellenze del nostro territorio.

I dati nazionali evidenziano una crescita dell’occupazione soprattutto tra gli over 50 e una diminuzione tra i giovani. Qual è la situazione a Cosenza per quanto riguarda l’occupazione giovanile e quali misure concrete Fenimprese Cosenza ritiene necessarie per invertire questa tendenza?

La fuga dei nostri giovani talenti è una ferita anche per la nostra provincia. I dati nazionali trovano riscontro nel nostro territorio. Troppo spesso vediamo giovani che, quando finiscono il percorso scolastico, vanno via. Come Fenimprese Cosenza stiamo mettendo in moto una serie di iniziative, alcune inizieranno già da giugno, per cercare di formare e informare i nostri ragazzi, in modo da creare un ponte tra il mondo dell’istruzione, le esigenze delle nostre imprese ed i ragazzi che vogliono entrare nel mondo del lavoro. Crediamo fermamente che trattenere e valorizzare i nostri giovani sia fondamentale per il futuro del nostro tessuto economico e sociale.

L’Italia si conferma fanalino di coda in Europa per occupazione femminile. Qual è la fotografia della partecipazione femminile al mercato del lavoro nella provincia di Cosenza e quali iniziative Fenimprese Cosenza sta promuovendo o intende promuovere per superare questo divario di genere a livello locale?

Il divario di genere nel mercato del lavoro è una questione che ci sta particolarmente a cuore; non a caso, da metà giugno, anche qui, inizieremo una campagna di sensibilizzazione sul gender gap nella nostra provincia. Inoltre, ormai da tempo, ci impegniamo ogni giorno per promuovere una cultura aziendale inclusiva, sostenendo politiche di welfare aziendale e cercando di valorizzare le competenze femminili in tutti i settori.

Considerando che a livello nazionale il rischio di povertà lavorativa è più elevato tra autonomi e quelli con un basso livello di istruzione, qual è la situazione di queste categorie nella provincia di Cosenza e quali politiche di supporto e formazione professionale Fenimprese Cosenza ritiene prioritarie?

Anche qui, purtroppo, la situazione dei lavoratori autonomi e di coloro con un basso livello di istruzione è particolarmente delicata. Spesso questi lavoratori sono più esposti alla precarietà e a retribuzioni inadeguate e anche qui stiamo cercando di intraprendere delle iniziative di formazione, anche gratuite, per cercare di colmare quel vuoto di formazione. Noi crediamo che investire nelle competenze sia la chiave per garantire un futuro più dignitoso a tutti, sotto questo punto di vista vedrete tante novità nel secondo semestre di quest’ anno.

L’analisi di Fenimprese Cosenza uscita qualche giorno fa analizza diversi settori economici. Quali sono i settori che attualmente offrono maggiori opportunità di lavoro nella provincia e quali, al contrario, presentano maggiori criticità in termini occupazionali?

Attualmente, nella provincia di Cosenza, settori come il turismo, l’agroalimentare di qualità e alcune nicchie dell’artigianato e dei servizi legati all’innovazione, grazie all’ottimo lavoro della nostra Università, mostrano un certo dinamismo. Tuttavia, i settori tradizionali continuano a soffrire a causa della concorrenza e della mancanza di investimenti e , so che mi ripeto, della mancanza di formazione. Purtroppo sta tutto qui, c’è una vecchia massima che fa “chi non si forma si ferma”, me la insegnarono oltre 20 anni fa, ed è sempre attualissima.

In occasione del Primo Maggio, qual è il messaggio che Fenimprese Cosenza vuole lanciare ai lavoratori della provincia e quali sono le priorità che la vostra associazione intende perseguire per migliorare le condizioni del lavoro nel nostro territorio?

Voglio ribadire il nostro impegno quotidiano al fianco delle aziende e dei lavoratori della nostra provincia. La nostra priorità è quella di promuovere e aiutare a creare un ambiente in cui il lavoro sia sinonimo di dignità, opportunità e crescita. Continueremo a lavorare incessantemente per promuovere un’occupazione stabile e di qualità, per sostenere le nostre imprese nella creazione di valore e per dialogare costruttivamente con le istituzioni per affrontare le sfide del mercato del lavoro. Crediamo, inoltre, che solo attraverso un’azione sinergica tra pubblico e privato si possa costruire un futuro del lavoro più solido per la nostra provincia.

Come valuta Fenimprese Cosenza il ruolo del dialogo sociale e della collaborazione tra imprese, sindacati e istituzioni per affrontare le problematiche del mercato del lavoro nella provincia e quali iniziative concrete state portando avanti in questa direzione?

Il dialogo in generale è fondamentale nella vita, maggiormente sul lavoro. Il dialogo sociale e la collaborazione sono pilastri fondamentali per affrontare le complessità del mercato del lavoro. Fenimprese, grazie al nostro Presidente Nazionale, Mancuso, è quotidianamente impegnata a costruire ponti tra le imprese, i sindacati e le istituzioni nazionali, organizzando tavoli di confronto, promuovendo la contrattazione collettiva e partecipando attivamente a tutte le iniziative volte a migliorare le condizioni del lavoro a livello nazionale. Noi cerchiamo di fare di fare del nostro meglio anche con le istituzioni locali, per fortuna abbiamo un presidente Nazionale molto dinamico che ci da il buon esempio.

Vuole Lanciare un messaggio al mondo del Lavoro?

Sicuramente, Auguro un buon Primo Maggio a tutte le aziende e i lavoratori d’Italia, della Calabria e di Cosenza in particolare, sapendo che per tutte le aziende, e per le nostre in particolare, ogni giorno è una nuova sfida. A loro va la mia personale e profonda gratitudine per il contributo che danno al benessere di tutti. Noi di Fenimprese Cosenza rinnoviamo il nostro impegno a lavorare con determinazione per un futuro del lavoro più dignitoso, stabile e ricco di prospettive per tutti.

Auguri di cuore per un felice Primo Maggio!

Il Presidente di Fenimprese Cosenza Alessandro Benedetto

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